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Possibile rally di fine anno? Prospettive positive per i mercati: novembre da incorniciare


Rally natalizio

Rally di fine anno?

Comparto azionario


L'andamento positivo dei mercati azionari continua a caratterizzare la settimana, consolidando così un novembre molto positivo. Questo periodo, tradizionalmente favorevole per le borse, sembra aver bilanciato i tre mesi precedenti contrassegnati da segni opposti. Assisteremo ad un rally di fine anno?


La settimana è trascorsa in relativa tranquillità, influenzata anche dalla limitata attività commerciale dovuta alla ricorrenza del Ringraziamento. Tuttavia, questo non ha impedito di consolidare i valori e di mantenere un contesto caratterizzato da una volatilità contenuta.


Anche sul fronte obbligazionario, si è osservato un movimento simile, con un leggero rialzo dei rendimenti generali. Nel complesso, il contesto di novembre ha portato ad una rinnovata fiducia nei mercati.


L'S&P 500 ha registrato un aumento, proiettandosi quasi verticalmente verso l'obiettivo di ritornare sui livelli di luglio, intorno a 4.600 punti. Un rimbalzo significativo del 11% dai minimi di fine ottobre sorprende per la sua ampiezza e rapidità, ma un'analisi più approfondita del grafico giornaliero suggerisce che movimenti simili si sono verificati nei rimbalzi del 2022. La differenza chiave è che da ottobre la tendenza è diventata positiva, rompendo la dinamica decrescente precedente.


L'Europa segue il trend positivo di Wall Street, chiudendo la settimana con un incremento del 1%. A livello settoriale, la tecnologia mantiene una performance solida, insieme ai settori difensivi (Staples, Health Care), mentre l'energy rimane in difficoltà a causa delle incertezze legate ai tagli di produzione dell'OPEC.


La conclusione della stagione delle trimestrali ha visto dati che hanno avuto un impatto limitato sul mercato, con valutazioni ancora favorevoli sulla situazione dell'economia americana.


Comparto obbligazionario


La scorsa settimana è stata caratterizzata da sviluppi significativi nel mercato obbligazionario, guidati principalmente dall'uscita dei verbali dell'ultimo incontro della Federal Reserve (Fed) e dalle dichiarazioni dei suoi membri. La reazione complessiva dei mercati è stata contenuta, poiché le posizioni della Fed erano già state anticipate da vari membri, compreso il Presidente Powell.


Il comitato responsabile della politica monetaria negli Stati Uniti ha ribadito la sua strategia di basare le decisioni sui dati macroeconomici, valutando di volta in volta le misure necessarie per riportare l'inflazione al target desiderato.


Il mercato del lavoro ha iniziato a raffreddarsi moderatamente, un trend che si prevede continuerà, influenzando i consumi e, di conseguenza, l'inflazione.

La FED ha due opzioni di intervento: mantenere i tassi elevati o decidere di aumentarli ulteriormente. Attualmente, l'attenzione è soprattutto sulla prima opzione, i mercati, infatti, scontano in modo importante la possibilità di 3/4 tagli dei tassi entro dicembre 2024/gennaio 2025, portando gli stessi verso il 4,25%-4,50%, mentre la Fed ritiene che l'attuale livello, o leggermente al di sotto, sia ancora adeguato.


In Europa, le tendenze nei rendimenti dei titoli di stato sono state simili, con il Bund e il BTP decennale stabilizzati rispettivamente intorno al 2,60% e al 4,30%, mostrando segni di un possibile minimo provvisorio.


La Banca Centrale Europea (BCE), nel suo Stability Report, sottolinea la vulnerabilità dei mercati, evidenziando che gli effetti dell'incremento dei tassi devono ancora manifestarsi completamente sull'economia reale (consumatori e aziende).


Mercato delle materie prime e cambi


La scorsa settimana ha visto un'andamento generalmente stabile nel panorama delle materie prime e nel mercato Forex, con alcuni elementi chiave che meritano attenzione.


Materie prime: oro in evidenza, petrolio stabile, metalli industriali in ribasso


Il paniere generale delle commodities ha registrato un andamento piatto, con un'attenzione particolare sull'oro che ha segnato un aumento del 1%, superando nuovamente la soglia psicologica dei 2.000 dollari.

Nel frattempo, il prezzo del petrolio è rimasto stabile, attestandosi a quota 75 dollari, mentre i metalli industriali hanno mostrato una debolezza persistente.

La comunità degli investitori resta in attesa delle decisioni che emergeranno dal meeting dell'OPEC alla fine del mese, in cui si valuterà la possibile conferma ed estensione dei tagli alla produzione per sostenerne i prezzi.


Forex: Euro-Dollaro in consolidamento, Bitcoin recupera terreno

Nel mercato Forex, si è assistito a una fase di consolidamento per il cambio Euro-Dollaro dopo il movimento rialzista della settimana precedente, con un closing a quota 1,095.


Nel contempo, il Bitcoin ha recuperato terreno, registrando un aumento del 4% e posizionandosi a 37.800 dollari. Questo, nonostante le notizie relative all'exchange Binance, che hanno alzato qualche sopracciglio nella comunità finanziaria.

Il recupero del Bitcoin dimostra la resilienza di questa criptovaluta di fronte a potenziali turbolenze di mercato.



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