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Btp green 2045 conviene? La guida per capirlo davvero (prima di investire)

  • Immagine del redattore: Riccardo Marchesini
    Riccardo Marchesini
  • 29 giu
  • Tempo di lettura: 9 min

In questi anni abbiamo sentito parlare sempre più spesso di investimenti sostenibili, obbligazioni verdi e finanza “green”. Ma quando si tratta di fare scelte concrete, il punto è sempre lo stesso: conviene davvero metterci dei soldi? E se la domanda riguarda un titolo pubblico come il Btp green 2045, che dura più di vent’anni, la risposta merita un bel po’ di attenzione.


Perché sì, un Btp è pur sempre un titolo di Stato, ma qui entra in gioco anche l’ambiente, la durata, la volatilità e la reale coerenza con i tuoi obiettivi. Ecco allora una guida pensata per chi vuole capire bene se il Btp green 2045 conviene, senza formule inutili e parole vuote. Solo numeri, logica e buon senso.


Cos'è il Btp green 2045 e perché è diverso dagli altri


Il Btp green 2045 non è un titolo come tutti gli altri. Nasce per finanziare le politiche ambientali e di transizione ecologica dell’Italia. È un Btp, quindi emesso dal Tesoro, ma con una finalità precisa e dichiarata: sostenere progetti green. Energia rinnovabile, efficienza energetica, trasporti sostenibili, tutela delle risorse naturali… è questo il mondo in cui andranno i soldi raccolti con l’emissione.

Il primo collocamento risale al 2021, con scadenza fissata al 30 aprile 2045. E da allora si può trovare sul mercato secondario. In sintesi: è un titolo a cedola fissa, a lunga scadenza, legato a progetti ambientali. Ma allora, vale la pena investirci oggi?


Caratteristiche tecniche: tutto quello che devi sapere


Partiamo dai dati concreti, perché senza quelli non si ragiona. Il Btp green 2045 ha:

  • una durata di 24 anni (ormai ridotta via via che passa il tempo)

  • una cedola annua lorda del 1,5%, pagata in due rate semestrali

  • una tassazione agevolata al 12,5%, come tutti i titoli di Stato italiani

  • un codice ISIN: IT0005438004, se vuoi cercarlo sulle piattaforme

Il prezzo sul mercato oscilla continuamente. A seconda del momento, puoi acquistarlo sotto o sopra la pari, e questo cambia tutto in termini di rendimento effettivo. Ed è qui che entra in gioco il calcolo reale del rendimento.


Perché molti investitori ci stanno facendo un pensiero


Il contesto attuale è particolare: i tassi sono saliti rapidamente e adesso molti si aspettano un rallentamento. I rendimenti dei Btp sono cresciuti, ma i rischi legati all’inflazione e alla durata sono tornati centrali.

Il Btp green 2045 offre una certezza nominale di rendimento, anche se non altissima. In cambio ti dà sicurezza e un impatto ambientale positivo. E se per te questi due elementi hanno un peso, allora potrebbe avere senso. Ma attenzione: non è un investimento per tutti, e ora vediamo perché.


A chi può convenire davvero questo titolo


Questo Btp è pensato per una tipologia ben precisa di risparmiatore: chi ha una buona disponibilità di capitale, non ha bisogno di liquidità per molti anni e vuole un rendimento costante e prevedibile. Ma non solo. Potrebbe rappresentare anche una scelta coerente per chi desidera integrare nel proprio portafoglio un investimento etico, con un impatto ambientale positivo e tracciabile.


Può essere interessante per:


  • chi ha un orizzonte temporale molto lungo, superiore ai 10-15 anni

  • chi vuole diversificare con strumenti sicuri, ma senza rinunciare a una finalità sostenibile

  • chi desidera proteggere il capitale nel tempo, magari per i figli o per integrare una pensione futura

  • chi è stanco di conti deposito che rendono meno del tasso d’inflazione e cerca alternative stabili

  • chi punta a ridurre il rischio complessivo del portafoglio, introducendo una componente a cedola fissa


Inoltre, potrebbe essere adatto anche a chi ha già un portafoglio bilanciato ma vuole rafforzarne la componente difensiva, mantenendo al contempo coerenza con i valori della transizione ecologica. È un titolo che premia la pazienza, la programmazione e l’attenzione al lungo termine.

Insomma, non è lo strumento per chi cerca emozioni forti o guadagni rapidi, ma per chi costruisce patrimonio con metodo, visione e una sensibilità verso il futuro del pianeta.


I veri vantaggi del Btp green 2045


Qui le cose vanno dette come stanno. I vantaggi non mancano, e se sai sfruttarli possono fare la differenza:

  • tassazione agevolata: solo 12,5% invece del 26% degli altri strumenti. Questo significa che tieni più rendimento netto in tasca, e sul lungo periodo la differenza diventa molto concreta

  • cedola sicura: sai esattamente quanto incassi, ogni anno. Nessuna sorpresa, nessuna incertezza. Una rendita periodica pianificabile che può fare da base per altre scelte di investimento

  • emittente affidabile: lo Stato italiano, con un rischio considerato molto basso rispetto ad aziende private. In un mondo incerto, avere titoli con una solidità istituzionale ha un valore enorme

  • impatto positivo: partecipi al finanziamento di progetti ambientali e infrastrutture sostenibili. Questo aspetto etico non è secondario, soprattutto per chi vuole dare coerenza ai propri investimenti

  • perfetto per una logica buy&hold: lo compri e lo dimentichi in portafoglio. Meno stress, meno operazioni, più tranquillità. Se l’obiettivo è la costruzione di patrimonio a lungo termine, questa semplicità operativa è un grande plus


Un vantaggio spesso sottovalutato è anche la trasparenza nella finalità dell’investimento. Il Ministero dell’Economia pubblica regolarmente i Green Bond Report che mostrano dove finiscono i fondi raccolti: dalla riqualificazione energetica degli edifici pubblici ai trasporti sostenibili. Quindi sai esattamente che impatto sociale e ambientale hanno i tuoi soldi.


Insomma, è uno strumento semplice, trasparente e coerente con una visione di lungo periodo, perfetto per chi vuole investire con criterio, serenità e un pizzico di consapevolezza in più.


Ma ci sono anche dei limiti da non sottovalutare


Naturalmente, non esistono investimenti perfetti. E anche il Btp green 2045 ha delle criticità che vanno considerate bene, prima di prendere una decisione. Conoscere questi limiti in anticipo ti aiuta a evitare brutte sorprese e a scegliere in modo più consapevole.


  • durata lunghissima: 2045 sembra lontano, e lo è davvero. Parliamo di oltre 20 anni da oggi. In questo lasso di tempo può cambiare tutto: economia, mercati, esigenze personali. Avere un vincolo così prolungato richiede una forte pianificazione e una visione finanziaria solida

  • sensibilità ai tassi d’interesse: se salgono, il prezzo del titolo può calare anche tanto. E questo accade spesso in cicli economici turbolenti. Non è raro vedere oscillazioni di prezzo anche del 10-15% sul mercato secondario

  • cedola bassa rispetto all’inflazione attesa: in certi anni potresti perdere potere d’acquisto. Il 1,5% lordo fisso non sempre compensa un’inflazione che magari corre al 4% o oltre. Quindi, anche se nominalmente guadagni, in termini reali potresti erodere valore

  • liquidità relativa sul secondario: puoi rivenderlo, certo, ma non sempre a buone condizioni. A differenza di Btp più liquidi o con scadenze più brevi, il Btp green 2045 può mostrare spread bid-ask più ampi, rendendo le vendite anticipate meno vantaggiose


E soprattutto: se pensi di tenerlo solo pochi anni, potresti incassare una minusvalenza se lo rivendi quando i tassi sono più alti. In quel caso, il prezzo di mercato sarà più basso del valore nominale, e il rendimento complessivo risulterà deludente.


In sintesi, il Btp green 2045 non è un titolo da prendere alla leggera. Serve coerenza con l’obiettivo finanziario, chiarezza temporale e una buona capacità di gestione del rischio. Se hai queste carte in mano, i limiti non sono necessariamente un problema. Ma ignorarli può portare a scelte poco sensate.


Btp green 2045 e contesto economico: cosa cambia nei prossimi anni


Qui il discorso si fa interessante. Se i tassi di interesse scenderanno nei prossimi anni, i prezzi dei Btp a lunga scadenza saliranno. Questo significa che potresti rivenderlo con un guadagno. Ma se i tassi restano alti o salgono ancora, potresti trovarti con un titolo che vale meno del prezzo di acquisto.

D’altra parte, se sei disposto a tenerlo fino al 2045, queste oscillazioni non ti toccano, e incassi ogni cedola regolarmente. Per questo è cruciale chiederti che tipo di investitore sei: paziente o impaziente?


Esempio pratico: quanto potresti guadagnare (e quanto no)


Immagina di acquistare oggi 10.000 euro di Btp green 2045 a un prezzo di 90. Il rendimento effettivo lordo, in questo caso, sarebbe ben più alto dell’1,5% scritto sulla cedola. Perché? Perché oltre alle cedole, alla scadenza incassi 10.000 euro, ma ne hai investiti solo 9.000.


Facendo due conti, potresti arrivare a un rendimento lordo effettivo del 3,1% circa. E al netto della tassazione, resti comunque ben sopra il 2,7% annuo netto, per un titolo di Stato. Non male, soprattutto se confrontato con i conti deposito o le obbligazioni corporate investment grade.


Dove inserirlo in un portafoglio ben costruito


Il Btp green 2045 non dovrebbe mai essere l’unico strumento in portafoglio, ma può ricoprire un ruolo ben definito come componente obbligazionaria a lunga scadenza. Infatti, si tratta di un titolo perfetto per chi vuole costruire una base solida, sicura e poco soggetta a sorprese, soprattutto se si dispone già di una strategia diversificata.


Collocarlo all’interno di un portafoglio ben costruito significa usarlo come pilastro difensivo, attorno al quale ruotano strumenti più dinamici o a più breve scadenza. Ad esempio, può convivere molto bene con:


  • ETF a breve termine o monetari per mantenere flessibilità e riserva di liquidità

  • azioni con dividendi stabili che generano reddito anche nei cicli più incerti

  • fondi obbligazionari flessibili, capaci di adattarsi ai movimenti dei tassi

  • oro e liquidità, per ammortizzare la volatilità e affrontare eventuali shock di mercato


In pratica, è un mattoncino solido in una costruzione più ampia, pensata per resistere nel tempo, affrontare i cambiamenti economici e garantire stabilità. Il suo rendimento fisso, anche se modesto, può diventare una certezza attorno alla quale pianificare altri investimenti, o persino una fonte di reddito per obiettivi di medio-lungo termine, come un fondo pensione personale o il futuro dei figli.


Inoltre, può rivelarsi utile anche in logiche di bilanciamento tra rischio e rendimento, in particolare nei momenti in cui i mercati azionari risultano eccessivamente euforici o troppo instabili. Avere un titolo come il Btp green 2045 in portafoglio significa, quindi, poter contare su un ancoraggio stabile anche quando tutto il resto ondeggia.


Attenzione a questi errori classici


Prima di investire, prenditi un momento per riflettere su alcune trappole in cui tanti cadono. Alcuni errori sembrano piccoli, ma possono compromettere l’intera strategia di investimento. Evitarli è un primo passo fondamentale per gestire con intelligenza questo tipo di obbligazione.


  • comprare solo perché “è green” senza guardare i numeri: la sostenibilità è importante, ma non può essere l’unico criterio. Devi sempre valutare rendimento effettivo, prezzo di acquisto e coerenza con il tuo portafoglio

  • ignorare il prezzo di mercato e fissarsi solo sulla cedola: l’1,5% scritto sul prospetto può ingannare. Se compri sotto la pari, guadagni di più. Se lo compri sopra, perdi parte del rendimento

  • sottovalutare l’impatto dei tassi sulla duration: un aumento dei tassi può far crollare il prezzo del titolo, anche del 15-20%. E se ti serve liquidità prima della scadenza, potresti perdere capitale

  • illudersi di poter rivendere facilmente quando vuoi: certo, esiste un mercato secondario. Ma la liquidità non è illimitata e potresti dover accettare un prezzo inferiore, soprattutto nei momenti turbolenti

  • dimenticare che vent’anni sono tanti, e le esigenze possono cambiare: oggi ti sembra una scelta giusta, ma tra dieci anni la tua vita potrebbe essere completamente diversa. Pianifica con margine.


Un titolo del genere va comprato con lucidità, non sull’onda dell’entusiasmo. Rifletti bene, fai i tuoi conti, e considera che una scelta sbagliata fatta oggi può diventare una zavorra per molti anni. Ma fatta con criterio, può invece trasformarsi in un pilastro sicuro su cui costruire il tuo futuro finanziario.


Quindi: il Btp green 2045 conviene?


Dipende. Se sei una persona con orizzonte lungo, che cerca sicurezza, coerenza e un piccolo rendimento certo, allora sì, può essere una buona scelta. Ma se hai bisogno di flessibilità, se ti spaventa l’idea di tenere un titolo così a lungo, o se pensi di rivenderlo fra 2-3 anni… allora forse dovresti orientarti su qualcosa di diverso.


Non esiste una risposta unica, ma solo una risposta giusta per te. E per trovarla, serve capire bene cosa vuoi ottenere, in quanto tempo, e con quale livello di rischio.


Le 5 domande da farti prima di investire


Fermati un attimo. Prima di cliccare “compra”, poniti queste domande e cerca di rispondere con totale onestà. Perché se sbagli qui, potresti ritrovarti tra qualche anno con un investimento che ti pesa, invece che sostenerti.


  • sono davvero pronto a lasciare bloccati questi soldi fino al 2045? vent’anni non sono pochi. Se hai dubbi o sai già che potresti aver bisogno di quella cifra, forse è meglio aspettare

  • voglio dare un significato sostenibile al mio investimento? non è solo un titolo di Stato, è un impegno verso l’ambiente. Ti riconosci in questa scelta?

  • ho già altre fonti di reddito o questa sarà la mia unica entrata fissa? se conti solo su questa cedola per integrare le entrate, devi esserne pienamente consapevole. Altrimenti rischi di ritrovarti troppo esposto

  • so accettare le oscillazioni del prezzo se i tassi cambiano? anche se intendi tenerlo fino a scadenza, guardare il valore del titolo che scende può creare stress. Sei abbastanza stabile da ignorare la volatilità?

  • ho confrontato questo titolo con altri strumenti simili prima di decidere? magari esistono Btp con scadenze più vicine, fondi green più flessibili o strumenti che si adattano meglio alla tua strategia. Li hai valutati davvero?


Se riesci a rispondere con sincerità, avrai già fatto il 70% del lavoro. Perché investire bene non significa trovare il titolo perfetto, ma scegliere quello giusto per te, nel momento giusto.

 

Vuoi maggiori approfondimenti? Contattaci per una consulenza personalizzata sul tema

 
 
 

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