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Immagine del redattoreRiccardo Marchesini

Outlook Mercati Finanziari


Prudenza prima di tutto.


In questi primissimi mesi del 2023, i mercati stanno tentando di riemergere dalle cattive performance dell’anno precedente.

Pochi giorni fa, è stato l'ennesimo momento delle banche centrali, e di fatto la mancanza di "cattive notizie", ha permesso ai mercati di rimbalzare e prendersi una pausa di consolidamento, e l'avversione al rischio complessiva si è generalmente attenuata.

Dati macro migliori delle attese, l’inflazione in rallentamento e la percezione di una fine dell’operato delle banche centrali sul fronte tassi, hanno permesso la chiusura del mese di gennaio con il segno positivo per la maggior parte dei listini.

Ma… i segnali devono essere calati nella realtà della situazione generale:

  • il programma di aumento tassi, da parte delle banche centrali, non è ancora terminato;

  • la direzione resta quella di un restringimento delle condizioni finanziarie, per cercare di contenere il prima possibile il problema inflazione;

  • punto cardine sono gli utili aziendali, che di fatto sono in riduzione e senza questo elemento fondamentale, sarà difficile per i listini avere la benzina sufficiente per un’accelerazione duratura.

Una precisazione per quanto riguarda gli utili: le previsioni degli analisti per l’anno in corso vedono qualche altro mese di debolezza, per poi tornare a crescere; anche su questo, è basato il recupero delle ultime settimane, che ha riguardato alcuni settori del mercato azionario americano.


Dal punto di vista macro l’inflazione sembra essere indirizzata verso un rallentamento nel breve termine, però dubbi restano in ottica di medio periodo, a causa della costante forza complessiva dell’economia (i tanti anni di politiche monetarie accomodanti continuano a fornire supporto). Se questa condizione continuerà a prevalere, per le Banche Centrali risulterà difficile ridurre l’inflazione verso il target, senza valutare interventi più energici sul fronte tassi.


Questi punti saranno il leitmotiv per il 2023 e, con le tematiche geopolitiche sullo sfondo, che potranno ancora condizionare i mercati, le variabili da tenere in considerazione saranno molteplici.


USA

Dal punto di vista tecnico, restano importanti le aree 4000 e 3900 punti per l’indice S&P 500, dove la rottura al ribasso potrebbe minare la possibilità di una configurazione positiva dell’indice per i prossimi trimestri.


CINA

Dopo il forte recupero degli ultimi mesi, ora è in fase di correzione (-3,5%).


In questa situazione generalizzata di avversione al rischio, è tornato l’interesse nei settori di investimento che nel 2022 si sono comportati meglio (ENERGY, VALUE, FINANCE), che rimangono tonici grazie ai tassi alti (Finance, Value) e ai tagli Russi sulla produzione energetica (Energy).

Tra le nicchie di mercato, primeggia da inizio anno il settore dell’intelligenza artificiale, seguita dai chip.


Situazione in continua evoluzione.


RACCOMANDAZIONI GENERALI

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