AI: cambio di paradigma?
Al di là dell’interesse “scientifico”, la narrazione sull’intelligenza artificiale (AI) è stata alimentata negli ultimi mesi dalla crescita dei corsi azionari delle società coinvolte in quello che potrebbe rappresentare, se non proprio un cambio di paradigma sociale e produttivo, almeno una evoluzione della rivoluzione tecnologica degli anni 80 e 90 del secolo scorso.
Ovviamente gli studi sull’AI e le sue applicazioni non sono materia nuova, ma quello che sta attirando l’attenzione degli analisti è un suo impiego su una scala molto più ampia rispetto alle applicazioni che l’hanno caratterizzata fino ad oggi.
Gli osservatori, infatti, distinguono oggi tra AI analitica e AI generativa ed è quest’ultima che dovrebbe provocare un cambio di passo.
Cosa distingue l’AI generativa da quella analitica?
La sua applicazione non sarà più solo per un uso specializzato (es. cybersecurity) bensì più generalista ed impatterà sulle abitudini di milioni di utenti.
Piuttosto che descrivere od interpretare informazioni esistenti, produrrà un output specifico e nuovo che in potenza potrebbe replicare il processo di elaborazione della mente umana.
Le interfacce accessibili al pubblico risponderanno con un linguaggio semplice e naturale utilizzando immagini, audio e video.
Si potrebbe forse fare un parallelismo pensando a come è cambiata la fruizione per la massa di utenti con il passaggio dalle stringhe di comandi MS-DOS a Windows e lo sviluppo informatico che ne è conseguito.
Tutto ciò è legato anche all’aumento esponenziale della potenza di calcolo che ha permesso enormi progressi nella complessità e precisione dei compiti che l’AI generativa può eseguire, tanto che gli attuali algoritmi riescono a superare i benchmark umani per attività legate alla elaborazione di immagini ed alla comprensione di testi.
Come scegliere le società AI su cui investire?
Man mano che l'IA è diventata sempre più avanzata e accessibile, anche l'interesse degli operatori finanziarie gli investimenti sono aumentati.
Uno studio di Goldman Sachs riporta che, a partire dal 2021, negli Stati Uniti ed investimenti privati globali nell'IA hanno totalizzato rispettivamente 53 e 94 miliardi di dollari, ciascuno in aumento più di cinque volte in termini reali rispetto a cinque anni prima, e se gli investimenti continueranno ad aumentare, anche ad un ritmo più modesto con cui sono cresciuti gli investimenti nel software durante gli anni '90, gli investimenti statunitensi nella sola intelligenza artificiale potrebbero avvicinarsi all'1% del PIL statunitense entro il 2030.
Molto si è discusso sull’impatto della tecnologia in ambito lavorativo e sicuramente lo sviluppo dell’AI generativa potrebbe esporre all’”automazione” di certe professioni (analisti stimano 300 milioni di posti di lavoro in meno a livello globale), ma è anche vero che in un trend di crescita occupazionale di lungo periodo, un tale fenomeno è stato storicamente sempre compensato dalla creazione di nuovi posti di lavoro con l’emergere di nuove occupazioni a seguito di innovazioni tecnologiche.
Quindi, in potenza, è plausibile un boom della produttività con conseguenza crescita economica e conseguente aumento degli investimenti nell’ambito delle nuove tecnologie.
La parte difficile è prevederne la tempistica, ma la rivoluzione sembra essere partita.
Venendo all’aspetto legato agli investimenti finanziari, forse può aiutare pensare a cosa è successo quando in ambito informatico si è passati dalle stringhe dei comandi MS-DOS a Windows.
Veloce ed esponenziale è stato il nascere di Società che hanno implementato applicazioni che hanno impattato su ogni aspetto della vita produttiva e sociale. Spietata è stata la competizione ed ovviamente non tutte quelle società si sono trasformate in colossi globali, ma molte hanno saputo guidare il cambiamento e visto espandere il proprio business accrescendo di conseguenza la propria capitalizzazione.
La discriminante è quindi avere un orizzonte di medio-lungo periodo e riconoscere quelle società che solo marginalmente sono impattate nel proprio business dall’AI, rispetto a quelle invece che potrebbero portare ad un cambio di passo nei vari settori economici e sociali, oltre a quelle che per la loro tipicità saranno impattate positivamente da tale fenomeno (es. semiconduttori e chip).
Ovviamente lo stock picking, almeno nel lungo periodo, necessita di informazione ed un minimo di “visione”.
Nel breve periodo invece si è soliti affidarsi ad analisti o “sentiment” di mercato rimanendo però esposti a possibili forti escursioni dei corsi azionari legate anche ad altri fattori economici globali quali:
dinamica dei tassi d’interesse,
della manodopera,
delle stime annuali sugli utili,
o più specifici quali la velocità di adozione dell'intelligenza artificiale e dell'ampiezza dello spostamento di manodopera,
aumento dei profitti aziendali a scapito del lavoro e conseguenti politiche dei regolatori.
Ma quali sono le società di intelligenza artificiale quotate in borsa che attualmente sono nel mirino degli investitori professionali?
Per redigere una prima lista, potremmo andare a vedere quali sono le principali società di intelligenza artificiale quotate in borsa su cui investono gli ETF tematici.
Nelle prime posizioni si trovano (in ordine alfabetico):
ADVANCED MICRO DEVICES INC
ALPHABET INC
AMAZON.COM INC
APPLE INC
ARISTA NETWORKS INC
BLACKBERRY LTD
BROADCOM LIMITED ORD
C3 AI
CADENCE DESIGN SYSTEMS INC
LAM RESEARCH CORP
MARVELL
META PLATFORMS INC
MICROSOFT CORP
NVIDIA CORP
PALANTIR
SALESFORCE INC
SENTINELONE
SERVICENOW ORD
SHOPIFY
SYNOPSYS INC
UIPATH INC
UPSTART HOLDINGS
Tra queste, alcune hanno visto quest’anno rialzi a tripla cifra e la maggior parte a doppia cifra, rendendo quindi difficile una scelta d’investimento dopo tali performances.
Se pensiamo che, come è avvenuto negli anni ’90, alcune aziende poi si sono ridimensionate, forse in questa fase si potrebbe volgere l’attenzione su aziende che, pur sviluppando servizi legati all’utilizzo dell’AI generativa, hanno anche business consolidati o aziende di chip e semiconduttori che saranno naturalmente i fornitori di tutta una serie di applicazioni che via via nasceranno e si svilupperanno durante il processo di cambiamento.
Qualche esempio:
MICROSOFT (software): IA generativa in un'ampia selezione di servizi che vanno dalla sua piattaforma Cloud di elaborazione Azure al motore di ricerca Bing.
ALPHABET (internet): annunci basati sull'intelligenza artificiale utilizzando l'apprendimento automatico per rendere la ricerca più personalizzata e più visiva, anche attraverso il nascente lancio del proprio chatbot.
AMAZON (internet): la sua piattaforma cloud fornisce già una serie di servizi basati sull'intelligenza artificiale come Amazon Lex, inoltre sta sviluppando tutta una serie di interazioni tra i propri servizi e gli sviluppatori il cui obiettivo è creare modelli fondamentali dalle principali startup di AI.
NVIDIA (semiconduttori): produce i chip specializzati che alimentano i data center in cui vengono addestrati modelli di intelligenza artificiale su larga scala. Ma vende anche il software correlato che consente ai propri clienti, dai grandi fornitori di servizi cloud alle imprese private, di inserire questi modelli in pratica.
MARVEL TECHNOLOGIES (semiconduttori): produce chip e processori ottici di segnale digitale, che consentono la connettività ottica a larghezza di banda elevata per le piattaforme AI.
FOXCONN IND.: fornitore globale leader di server, dispositivi di archiviazione e di rete per i clienti inclusi Microsoft e Amazon. Sta beneficiando della crescente domanda per l'infrastruttura informatica necessaria per supportare lo sviluppo dell'AI.
UNIMICRON TECHNOLOGIES: produttore di sottili strati di materiale che collegano e supportano i circuiti integrati (ABF). Produce il 28% della supply chain di Nvidia per tali supporti ABF. Goldman Sachs stima un aumento intorno al 60% della domanda del mercato ABF nei prossimi anni.
NYPCB (Taiwan): produttori di supporti ABF di fascia alta per AI che stimano potrebbero essere nei prossimi anni 20 volte superiori all’equivalente per supporti ABF standard.
Ma anche:
META PLATFORMS: sta ridimensionando i suoi investimenti nello sviluppo dell'IA e capacità di calcolo con 110 miliardi di dollari di investimento. Recentemente ha fatto esplorato la AI generativa attraverso uno strumento per la creazione di immagini e video e un modello di linguaggio di grandi potenzialità.
SERVICENOW: integrazione dell’AI generativa nella piattaforma di automazione del flusso di lavoro dei propri softwares.
INTUIT: AI generativa per software di gestione fiscale e marketing di largo consumo.
CAPGEMINI: investimenti nell’AI generativa per aumentare l’efficienza e la produttività dei propri servizi IT legati alla navigazione internet
In campo medico:
RELAY THERAPEUTICS: utilizzo di AI generativa per ricerca sul cancro attraverso simulazioni di dinamica molecolare alimentate da supercomputer.
AMGEN: investe in AI generativa e scienza dei dati per guidare i progressi in molte aree, tra cui la biologia generativa, studi clinici e biologia cellulare digitale. Utilizza un approccio su scala industriale alla ricerca basata sui geni per promuovere l’identificazione di bersagli per la scoperta di nuovi farmaci ed il loro sviluppo clinico.
RACCOMANDAZIONI GENERALI
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